Sicurezza del Lavoro: un protocollo d’intesa nei cantieri edili con la partecipazione di INPS
La sicurezza del lavoro in Italia, come in tanti altri Paesi del mondo, è un problema di vaste dimensioni a ogni livello di dimensione aziendale. Nel 2021, dichiara INAIL nel suo Rapporto annuale, sono state presentate nel nostro Paese 1.361 denunce d’infortunio mortale sul lavoro. Il calo del 19,2% sul 2020 è dovuto esclusivamente ai decessi dovuti al contagio da Covid-19, passati dai quasi 600 del 2020 ai circa 200 del 2021.
Dopo il lockdown e le restrizioni del 2020 le denunce di infortuni mortali definibili “tradizionali” sono lievitate di quasi il 10%. Ma se i dati ufficiali parlano di 564.089 incidenti denunciati, la stima dei dati reali delinea una situazione ancor più drammatica che si aggira su circa 4.000 morti e 2 milioni di infortuni sul lavoro. Sempre per INAIL i dati del 2021 confermano il settore delle Costruzioni come quello con maggiori morti sul lavoro – 196 persone decedute, il 14,4% del totale. Da studi recentemente elaborati in questo settore almeno il 60% delle morti è causato da cadute dall’alto (tetti, ponteggi, impalcature ecc.). Siamo in un campo dove persino il numero 1 dovrebbe essere considerato “troppo”. Come si tenta di risolvere il problema? Agendo insistentemente su tanti fronti di prevenzione e protezione: formazione, informazione, sensibilizzazione di tutto il mondo del lavoro, controlli. Soprattutto declinando il concetto di collaborazione in tutti i suoi possibili ambiti applicazione.
Nella provincia piemontese di Cuneo, che registra quasi 590mila abitanti, è stato recentemente firmato un protocollo d’intesa per la sicurezza e regolarità nei cantieri edili del territorio. Da questo punto di vista il Cuneese è al 91° posto per infortuni mortali tra le 107 province italiane con 4 vittime su poco meno di 261mila impiegati (fonte Osservatorio Sicurezza di Vega Engineering elaborazione dati INAIL). Una collocazione in “fascia bianca” della classifica, quella delle situazioni meno gravi. Eppure, purtroppo anche “4” è un numero inaccettabile.
Il protocollo firmato in Prefettura vede una trentina di soggetti istituzionali del territorio – tra i quali: PA locali, CCIA, INAIL, ASL, Vigili del Fuoco, Ordini professionali, Sindacati, INPS e altri – uniti su programmi di formazione, convegni prossimi alla realizzazione e altre iniziative di promozione della cultura del lavoro in sicurezza. INPS è attivo nella sicurezza del lavoro in varie forme, tra le quali ricordiamo quelle delle cui notizie abbiamo scritto in questo sito: la formazione nelle scuole di Verbania-Cusio-Ossola, la piattaforma MoCoa per la trasparenza degli appalti, il portale nazionale per il lavoro sommerso, la Rete per l’Agricoltura di Qualità. Se per molti INPS è ancora percepito solo come istituto erogatore di pensioni, ciò che fa per consentire ai lavoratori di arrivare a questo ambito traguardo nel modo migliore è altrettanto importante.
Categorie
l'Italia del noi
Innovazione
Inclusione
Salute
Cultura
Iniziative
Articoli correlati
Pazienti oncologici: verso la semplificazione burocratica per facilitarne i diritti
In Italia ci sono circa 3,6 milioni di persone (il 5,7% della popolazione) che vivono con una diagnosi di tumore...
Invalidi: con un semplice codice (QR Code Invalidità), l’attestato di disabilità sempre in tasca
Nel 2022 compie 10 anni l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) nata per l’adeguamento tecnologico della Pubblica...
Disability Card: la tesserina europea per facilitare le vite di milioni
Aprile 2022 è la data attualmente prevista per cominciare a richiedere la tesserina che permetterà di sostituire una...