Protezione sociale: per la cura dei diritti dei più indifesi, la figura del consulente professionale. Quasi 5000 in arrivo all’INPS
Il modo migliore per superare una crisi è quella di cercare di trasformarla in opportunità di cambiamento. L’attuale periodo storico, economico e sociale mette a rischio in Italia il godimento stesso di diritti che sulla carta parrebbero consolidati ma che nell’applicazione pratica tali non sono.
Diritti risalenti al 1930 – a seguito della Grande Crisi del 1929 – che attengono alla protezione sociale: quell’insieme di politiche e interventi che hanno per obiettivo la tutela e l’assistenza dell’individuo verso rischi manifestabili nel corso della vita. In alcuni Stati prevale la tendenza a unificare i diversi sistemi in una gestione unitaria, mentre in altri, tra i quali l’Italia, opera una molteplicità di istituzioni e gestioni autonome per le diverse tipologie di interventi e di categorie occupazionali e professionali. Nel quadro delle sue competenze istituzionali e della sua stessa mission, INPS ha dato vita alla figura di Consulente della Protezione Sociale.
Il prossimo 4 luglio inizia il concorso per 1858 posti nei ruoli del personale INPS, ma con lo scorrimento della graduatoria è possibile che l’Istituto arrivi a quasi 5000 assunzioni. Oltre ai 1858 vincitori, altri 2224 idonei portano il totale a 4082 unità; a queste si aggiungeranno ulteriori 719 unità, per un totale complessivo di 4801 consulenti della protezione sociale. E in tema di protezione sociale INPS ha già ideato, con il supporto della DG Reform della Commissione Europea, il progetto per il biennio 2022/2023 “Sviluppo di servizi pubblici digitali resilienti, innovativi e umano-centrici – Sviluppo delle competenze digitali e del digital mindset per migliori servizi di protezione sociale”.
Un progetto realizzato anche con la collaborazione dell’OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e le cui parole chiave sono: formazione, capitale umano, trasformazione digitale e innovazione. Il profilo professionale dei consulenti di protezione sociale prevede specifici requisiti culturali e piena padronanza degli applicativi informatici strumentali a tale attività. Capacità orientate a garantire alti livelli di prestazioni in ambito previdenziale e assistenziale. Il tutto con il necessario spirito di problem solving in un settore dove i problemi sono l’essenza stessa della sua identità.
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