“Agricoltura di Qualità”: a Latina la rete sociale per sostenere la cultura della legalità nel settore
La Prefettura di Latina, in collaborazione con l’INPS, è capofila di un’iniziativa modello a sostegno dell’imprenditorialità agricola. Nel nostro Paese i fenomeni illegali nel settore sviluppano numeri drammatici. L’European House Ambrosetti stima in circa 80 i distretti agricoli gestiti da “caporali” con oltre 400mila operai coinvolti (di cui l’80% stranieri). Nell’ultimo “Rapporto Agromafie” del 2019, Eurispes e Coldiretti calcolavano il business illegale nazionale in almeno 24,5 miliardi di euro (il 10% del fatturato complessivo criminale italiano).
A Cori è stato recentemente lanciato il progetto “Agricoltura di Qualità”. Un’iniziativa finanziata dal FAMI (il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno) nell’ambito del più ampio progetto SPRINT (Servizi e Prefettura in rete per l’integrazione).
In una prima fase, un team di funzionari esperti andrà nelle aziende locali con un questionario, per recepire proposte, aspirazioni o critiche costruttive al sistema vigente. L’obiettivo è individuare le motivazioni di una scelta etica e far emergere ulteriori politiche di settore che promuovano una più ampia e convinta partecipazione degli imprenditori agricoli al sistema virtuoso. I risultati saranno inseriti nella Rete del lavoro agricolo di qualità, presieduta dall’INPS. Ciò servirà a valutare e realizzare i miglioramenti suggeriti e accompagnare lo sviluppo del confronto costante tra aziende e organizzazioni sindacali.
Finora hanno aderito al progetto 114 imprese su 7000 ma gli organizzatori prevedono altre significative adesioni anche grazie a un’auspicabile effetto di passaparola.
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